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Murru-Samp: fu un affare?

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Il mercato del Cagliari procede fra voci e trattative con una costante che risponde al ruolo del terzino sinistro.

Maran nella prima parte di stagione ha scelto “l’adattato” Padoin come padrone della fascia sinistra, orfana di Lykogiannis e con Pajac praticamente mai considerato dal tecnico rossoblù.
Trovare sulla piazza un giocatore che possa giocare come terzino sinistro non è mai facile, a gennaio lo è ancora meno: fallito l’assalto a Peluso, tornato nelle grazie del suo allenatore De Zerbi, sembrerebbe che Padoin possa essere chiamato agli straordinari anche nella seconda parte del campionato.

Torna così alla mente la cessione di Nicola Murru nell’estate 2017 che oggi, con il senno del poi, appare meno fruttuosa di quanto si credette all’epoca. Partito per Genova sponda Samp in cambio di 7 milioni più Cigarini, il terzino cresciuto nel vivaio del Cagliari è migliorato esponenzialmente sotto la cura di Giampaolo, mettendo a referto 19 presenze e ben 4 assist.

Nemo propheta in patria, nessuno è profeta nella propria patria: detto validissimo per Murru che lontano dalla protezione della propria città si è potuto concentrare sulla crescita come calciatore e completare un percorso di maturazione che sembrava non poter mai arrivare. Un trasferimento di cui anche il presidente Tommaso Giulini si era quasi rammaricato in un suo recente intervento di qualche mese fa, rispondendo a una domanda che riguardava la tutela dei giovani prospetti sardi.

Dopo la sua cessione in tanti, troppi, hanno provato a non farlo rimpiangere: prima Capuano, vittima dell’ostinazione di Rastelli per la difesa a 4 senza avere i terzini per utilizzarla, poi la rinuncia al terzino con il passaggio al 352 da parte di Lopez, infine con l’arrivo di Maran ecco Padoin e, all’occorrenza, perfino Pisacane e Faragò.
Oggi, soprattutto con la penuria nel mercato di uomini che possano coprire tutta la fascia come da rombo maraniano, quei 7 milioni più Cigarini che apparivano un affare nell’estate del 2017 sono diventati quasi una beffa davanti alle prestazioni di Murru in maglia blucerchiata. Certo, non esiste la controprova che il terzino selargino avrebbe potuto fare lo stesso percorso restando in maglia rossoblù, ma vista la fatica nel regalare a Maran un elemento adatto al suo pensiero tattico resta l’amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.
È sentito comune per i tifosi vedere nei partenti o nei meno utilizzati giocatori migliori di quelli che sono a disposizione nel presente, ma se spesso e volentieri questo aspetto non è riscontrato dai fatti, Nicola Murru rappresenta l’eccezione che conferma la regola.

Matteo Zizola