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Tommaso Giulini in conferenza stampa dopo Cagliari-Lazio | Foto Luigi Canu

Cagliari, Giulini: “La squadra deve dare di più perché vale la salvezza”

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Al termine della partita persa dal suo Cagliari per 3-1 contro la Lazio alla Unipol Domus è intervenuto in sala stampa il presidente dei rossoblù Tommaso Giulini. Patron dei sardi che è tornato a parlare, davanti alla stampa, dopo il silenzio che durava dal pareggio di Venezia che costò alla sua formazione la retrocessione due stagioni fa.

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A cura di Roberto Pinna

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Come è stato vivere da fuori questa squadra nell’ultimo periodo: “Per me sinceramente bello, dopo il primo tempo di Parma l’anno scorso non mi aspettavo della promozione, ma poi dopo la ripresa mi sono convinto che saremo tornati in Serie A. Poi il mio ruolo impone di parlare ma a me non sempre viene semplice farlo e a me non piace espormi troppo. Ho vissuto molto bene a dire il vero questo anno e mezzo in silenzio con la stampa. A Venezia è arrivata una retrocessione molto brutta dovuta ad errori fatti negli anni e anche in quel caso ci ho messo la faccia. E mi dispiace dei diverbi avuti lì a Venezia con Sky. E mi dispiace di aver discusso con Caressa”.

Come aiutare la squadra come società? “Rimanendo tutti uniti, senza spifferi, senza che nessuno abbia la presunzione di saperne più dell’allenatore. Remando tutti nella stessa direzione. Solo con l’unione potremo farcela. Mettendo anche la squadra davanti alle sue responsabilità. Lo abbiamo detto nel giorno del ricordo di Riva: dobbiamo essere una sola cosa per tenere alto l’orgoglio di questa piazza. Io devo mettere un super premio salvezza? Che andassero a chiederlo a Bonato, ma la valuterei come richiesta se questi ragazzi lo chiedessero. Ma non credo che nessuno verrà a farlo. Tutto il resto sono problemi di testa e dello staff tecnico. Magari qualcuno pensava che la salvezza sarebbe arrivata per grazia divina grazie a Ranieri. Ma così non è. Ma se poi in campo non metti la cattiveria e la spregiudicatezza, sia lato tecnico che dei giocatori, poi giochi con la paura. Non ci meritiamo una nuova retrocessione. Ragioniamo ora gara dopo gara. Dobbiamo trovare la cultura da salvezza perché ci è mancata”

Il mercato: “Noi abbiamo una rosa che vale tutte le carte da salvezza. Nelle ultime tre settimane di mercato abbiamo accontentato la squadra con dei giocatori internazionali in estate, ma non hanno fatto bene. Gran parte di questa rosa sta deludendo e noi per la prima volta non abbiamo rimpianti perché io ho accontentato a tutte le richieste del mister. Si è portato due giocatori della Samp e i giocatori che ha richiesto. Noi siamo solo andati a prendere dei giocatori futuribili come Prati e simili, altrimenti tra 3 anni sei morto. Nel mercato invernale abbiamo preso Mina che ci sembrava il più adatto, che volevamo già questa estate. Ma più di così come società non so cosa potessimo fare. Se la volontà è quella di avere una proprietà straniera multimilionaria per fare acquisti da milioni di euro va capito che questo non sono io. Io venderò ma solo a qualcuno di serio qualora ci fosse l’opportunità, ma nessuno si è mai presentato”.

Piena fiducia su Ranieri, il pensiero sul momento del Cagliari:Piena fiducia in Ranieri, totalmente. Crediamo che nessuno meglio di lui può toglierci da questa situazione. Non c’è alcun dubbio che sarà lui a toglierci dalle sabbie mobili. Non ho alcuna voglia di tornare a parlare in futuro. Il nostro non è in discussione, se dobbiamo retrocedere lo faremo con Ranieri. Lui è l’unico uomo che può risollevarci. Anche se perdessimo a Udine o la successiva lui resterà qui con noi. Ha i valori per salvarci e lui ha dichiarato che questa sarà la sua ultima squadra di club e lo sarà fino all’ultimo giorno di contratto se lo vorrà. Il problema della squadra è a livello mentale. La squadra sta rendendo meno, in gran parte. Ma non voglio fare nomi. Tutti si devono prendere le loro responsabilità e devono seguire il mister. A me quello che non è piaciuto oggi è quello di vedere la paura in campo e questo è successo altre volte. Non dobbiamo fare errori tecnici stupidi che in allenamento non facciamo. Il primo gol preso è frutto davvero di poca lucidità. Noi dobbiamo essere terrorizzati nei prossimi tre mesi perché dobbiamo avere il terrore di non arrivare alla salvezza. In campo entrano gli uomini e i professionisti non la paura. Questi ragazzi hanno le qualità tecniche e umane per arrivare all’obiettivo. Dobbiamo essere convinti che ce la faremo. Tutto l’ambiente ci deve spingere e ringrazio i tifosi che stanno spingendo sempre dietro la rosa. Questo deve spronarci ancora di più. Vedo un popolo compatto che vuole aiutare il Cagliari. E noi dobbiamo mettere le palle in campo per loro”.

Il commento del presidente: “Sono qui perché i ragazzi erano fortemente delusi e lo stesso il tecnico. A fine gara c’è stata anche una mezza rissa che evidenzia lo stato d’animo. Nessuno voleva parlare dopo questa sconfitta perché in settimana abbiamo lavorato bene per invertire il trend. Siamo davvero tanto delusi. Per questo ho preferito io dopo tanti mesi metterci la faccia, anche se preferisco godermi la squadra in sordina. Ma oggi era giusto fare così. C’è tanta voglia di iniziare subito un percorso diverso già da Udine. Faremo un giorno in meno di riposo e questo mi fa piacere

 

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