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Cagliari, un primo bilancio sul mercato

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Il Cagliari del Centenario viaggia in una posizione di classifica che lo pone come favorito davanti alla Spal, prossima avversaria dei rossoblù alla Sardegna Arena. La sosta per le nazionali è l’occasione per rivalutare quanto fatto in sede di mercato la scorsa estate, capire dove si può migliorare a gennaio quando riapriranno le trattative

Reparto arretrato: L’infortunio di Cragno a inizio agosto è stato un fulmine a ciel sereno che ha fatto temere più di una difficoltà nel rimpiazzare adeguatamente l’estremo difensore rossoblù. L’arrivo dalla Roma di Olsen, salutato inizialmente con diffidenza vista l’etichetta di inaffidabilità del portiere svedese in quel di Roma, è stata a posteriori la miglior mossa possibile. Più efficace che bello, Olsen non ha per ora fatto rimpiangere Cragno risultando più volte decisivo per le sorti del Cagliari soprattutto in trasferta.
Sugli esterni la rosa risulta coperta, a maggior ragione dopo che finalmente si è visto all’opera Mattiello negli ultimi minuti dell’Olimpico, mentre è al centro che qualche dubbio permane: Pisacane e Ceppitelli sono cresciuti, ma i problemi fisici di Klavan e la prudenza di Maran con il giovane polacco Waluckiewicz lasciano un buco alla voce rincalzi.

Il centrocampo: Fiore all’occhiello della rosa, la mediana allestita in estate è fin troppo ricca: due pedine di livello per ogni posizione, se non tre, la difficoltà nel trovare minutaggio per Deiola e Birsa, il rientro di Faragò dall’infortunio (inserito in lista già ad agosto), l’equivoco Nainggolan da risolvere quanto prima sono le uniche spine. In mezzo al campo dunque Maran può permettersi il lusso di non forzare il recupero di chi deve ritrovare la forma, oltre ad avere numerose soluzioni per cambiare la disposizione della mediana.

Attacco la nota dolente? Da quando Giulini è diventato presidente la costante è stata la coperta corta nel reparto avanzato e questa stagione sembrerebbe confermarlo. 4 elementi di ruolo potrebbero bastare, ma resta il dubbio sull’effettiva utilità di chi è indietro nelle gerarchie di Maran. Simeone e Joao Pedro sono infatti chiamati agli straordinari, eventuali acciacchi potrebbero risultare un problema non da poco. La cessione in prestito di Despodov ha tolto un’ulteriore alternativa, Cerri e Ragatzu usati con il contagocce anche quando i titolari sono andati in debito d’ossigeno. Il problema Cerri è ormai noto, il ragazzo è entrato in un vortice dal quale non sembra in grado di uscire, Ragatzu dal canto suo attende con pazienza l’occasione di dimostrare di poter dare il suo apporto in Serie A. Ancora una volta dunque, come in passato, i tifosi guardano a gennaio nella speranza di vedere corretto in corsa un deficit non solo numerico, ma anche di affidabilità.

Sarà probabilmente decisiva la posizione in classifica a Natale nelle decisioni di Giulini e Carli: qualora il Cagliari dovesse essere ancora a un passo dall’Europa si potrebbe fare un ulteriore sforzo per regalare a Maran soluzioni alternative in attacco, al contrario è lecito immaginare una stagione da vivere sulle spalle di Joao Pedro e Simeone, con la speranza, sempre più flebile, che finalmente Cerri esca dal tunnel e Ragatzu possa stupire e dimostrare di valere la categoria.

Matteo Zizola