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Alzare l’asticella vuol dire crescere

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Ridateci l’Undici è la rubrica di Nanni Boi che commenta le vicende di casa Cagliari.

Sapersi accontentare può essere una dote, accontentarsi probabilmente è un difetto. Il presidente del Cagliari Giulini in questi giorni può essere sicuramente soddisfatto perché la sua squadra non corre pericoli e soprattutto perché mandare contemporaneamente tre giocatori in Nazionale, con uno addirittura protagonista, è la conferma di aver lavorato bene. Ma proprio per questo motivo non si vede perché ambire semplicemente al minimo sindacale per ottenere la salvezza. Perché aspettare le tre vittorie che mettano al riparo dai pericoli.

Dichiarandolo al Corriere dello Sport il numero uno è come se avesse detto implicitamente ai suoi: arrivate lì alla solita quota 39-40 e poi potete sbracare perché avete fatto il vostro. Io credo che ci sia una bella differenza, e penso anche di averlo scritto più volte, tra fermarsi alla quota minima per la salvezza e centrare invece quei 7-8 punti in più che pure sono alla portata. Se il Cagliari non lo fa quest’anno con tre suoi uomini in azzurro, con Cragno che compie almeno una parata straordinaria a partita, e Barella che riesce a essere il migliore anche in Nazionale, quando mai potremo ambire a crescere?

Nanni Boi