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Chiesa superstar, ma Benassi segna di più

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Ridateci l’undici, la rubrica sul Cagliari a cura di Nanni Boi.

La partita del Cagliari di domani con la Fiorentina non mi regala una particolare fibrillazione. Dimenticando i tonfi esterni, spero che i rossoblù entusiasmino come è successo nelle ultime due gare interne con Parma e Inter, anche se guardando il rendimento delle due contendenti nel girone di ritorno dovrei ipotizzare un pareggio. Infatti il rendimento interno del Cagliari e quello esterno dei viola sono identici: nelle quattro gare giocate nella seconda fase del campionato, i rossoblù davanti ai propri tifosi e i viola in trasferta, hanno totalizzato entrambe sette punti. Devo dire che a occhio e croce le due formazioni un po’ si assomigliano almeno su un punto: entrambe si accontentano del minimo sindacale laddove la  classifica potrebbe essere molto migliore. Il Cagliari non ha mai corso seri rischi di finire nella zona calda, anche se prima della gara col Parma il margine di sicurezza era di soli tre punti. Però a ben vedere è un po’ pochino, e non lo dico io ma molti osservatori esterni. Concordo per esempio con Capozucca quando dice che il Cagliari da quelle parti non ci fa niente. E la Fiorentina non è in una situazione molto diversa. Con gente che in attacco risponde ai nomi di Chiesa, Muriel e Simeone dovrebbe lottare come minimo per l’Europa League che invece ora come ora sembrerebbe una chimera. Pioli del resto è una garanzia al contrario: nel senso che generalmente nelle sue squadre ha sempre fatto meglio al primo che al secondo anno (e a Firenze è arrivato appunto nello scorso campionato anche se in questo momento ha due punti in più rispetto alla passata stagione).

Ma sono curioso di vedere soprattutto Chiesa, per il quale si sprecano elogi manco fosse rinato Kurt Hamrin. Breve inciso per chi non lo avesse conosciuto: svedese, classe ‘34, anche lui seconda punta, negli anni 50-60 divenne un beniamino dei tifosi viola e che nella sua esperienza italiana segnò qualcosa come 220 gol contando anche quelli con Juventus, Padova, Milan e Napoli. Federico Chiesa infiamma le folle perché quando lo vedi partire succede sempre qualcosa, ma se vogliamo rimanere in tema di attaccanti viola sembra più un erede di Luciano Chiarugi, quello che ogni volta che entrava in area si tuffava alla caccia di un rigore. Ecco se una paura deve avere il Cagliari è quella di non concedergli alibi per i tuffi, perché gli arbitri finora lo hanno sempre premiato. Poi siccome Chiesa junior è un giocatore di qualità, sicuramente domani mi smentirà e segnerà quattro gol, ma le cifre dicono che in queste due stagioni alla voce reti segnate il suo totale (11 reti, cioè 6 l’anno scorso e 5 finora) è inferiore addirittura a quello di Benassi, altro nazionale azzurro, che però è un centrocampista. Eppure quando senti gli esperti citare il figlio di Enrico (suo padre sì che era un bel bomber), sembra stiano parlando di uno dei più grandi. Mah!

Nanni Boi