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Ridateci l’Undici | Piras, la bestia nera

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Ridateci l’Undici | La rubrica a cura di Nanni Boi sulle vicende di casa Cagliari.

Il Cagliari nei confronti della Sampdoria vanta in serie A una tradizione favorevole nel conto delle sfide totali (23 vittorie contro 12 in 65 partite, 30 i pareggi), anche se a Marassi ad onor del vero il bilancio è 8 a 6 per i blucerchiati con 18 pari. In un paio di occasioni l’attuale Ct della nazionale Roberto Mancini giocò alcuni scherzetti poco graditi al popolo rossoblu’, decretando in un caso la retrocessione e in un altro la mancata qualificazione alla Coppa Uefa, e altre volte è stato la bestia nera Mazzarri a farli soffrire, ma non si può avere tutto.

Protagonista di tanti successi  è stato Gigi Piras, capitano e bandiera del Cagliari, autentico spauracchio dei blucerchiati. Proprio a una tripletta, realizzata nel 75-76, l’attaccante di Selargius deve la sua definitiva ascesa in rossoblù. “In effetti quel giorno avvenne qualcosa di difficilmente prevedibile – racconta il bomber diventato anche capitano, capace di mettere a segno 104 reti con la maglia del Cagliari in 14 stagioni – la squadra dopo l’infortunio che pose fine alla carriera di Gigi Riva era in piena crisi, all’ultimo posto in classifica e non vinceva da molte partite. Io stesso ero un ventunenne di belle speranze ma fino a quel momento avevo segnato solo una volta, al debutto in A due anni prima. Insomma quella cinquina ai doriani che accorciarono sino al 5-3 solo nei minuti finali, giunse al momento giusto per ridarci un po’ di entusiasmo. E per me significò tantissimo”.

Fu un pomeriggio davvero speciale: “Dopo mezz’ora eravamo già sul 3-0 e ricordo che l’allenatore ligure Bersellini cercando di cambiare qualcosa sostituì il futuro Ct azzurro Marcello Lippi, il libero della squadra. Ma quel giorno eravamo implacabili e quella vittoria ci fece felici”. Alle partite con la Samp sono però legate altre grandi soddisfazioni per Piras. “Beh, se quel giorno vincemmo 5-3, nella sfida successiva, due anni dopo in B, riuscimmo a fare ancora meglio vincendo 5-1. E sia all’andata a Marassi che al ritorno al Sant’Elia facemmo l’en-plein anche grazie a due mie doppiette. Insomma con 7 gol in tre gare si creò questa nomea di Gigi Piras bestia nera della Samp, anche se io non avevo motivi per avercela con i blucerchiati”.

Forse fu quello uno dei motivi che lo fece diventare simpatico ai rivali del Genoa. Che infatti conclusero l’acquisto poi andato a monte. “In quel periodo portavo mia figlia per delle cure a Genova,  poi però non si resero più necessarie e preferii rimanere a Cagliari”. Tornando alla Samp come non ricordare poi il 3-0 dell’anno seguente, all’ultima giornata con 60mila spettatori in delirio che festeggiarono il ritorno in serie A. “Quel giorno pur non segnando resta un ricordo indelebile per me come credo per tutti i tifosi, compagni, tecnici e dirigenti del Cagliari. Una festa fantastica per una squadra che negli anni seguenti nella massima serie ottenne subito un sesto e un nono posto”.

Con quali prospettive il Cagliari si appresta oggi a ritrovare la Samp? “La nostra squadra era in crisi di risultati e anche di gioco in alcune circostanze, ma la prova fornita contro il Parma e i tre punti sono stati un toccasana, per cui ritengo che d’ora in avanti la strada se non in discesa non sarà comunque in salita da qui alla fine della stagione. Penso quindi che ci siano tutti i presupposti per rifarci anche se la squadra di Giampaolo è difficile da affrontare perché è solida e perché dispone di gente come Ramirez e Quagliarella di cui non ti puoi fidare. Senza contare un ex come Marco Sau che se gli daranno spazio ci terrà tanto a segnare senza esultare. Ma sono fiducioso, se ripetiamo la bella prova di orgoglio fornita contro il Parma anche stavolta i tre punti non ci sfuggiranno”.

Nanni Boi