agenzia-garau-centotrentuno

Luvumbo: “A Cagliari sto bene. I sardi sono magici, mi danno la forza”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares
playoff
signorino

L’attaccante del Cagliari, Zito Luvumbo, si racconta. Il numero 77 rossoblù è stato protagonista di “Terzo Tempo”, il podcast curato dal club isolano e dedicato ai giocatori della rosa di Claudio Ranieri. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni.

L’Angola

“Sono nato in Angola, a Luanda. Palanca, il mio quartiere (un bairro, ndr) è umile, allegro: lì il pallone è la prima cosa. Lì ho trovato la mia prima squadra, mosso i primi passi, ho trovato la gente che da sempre mi dà la forza e mi spinge a lavorare di più e meglio, perché tutti vogliono che riesca a diventare un giocatore importante per l’Angola”.

Dall’Angola a Cagliari

“Sicuramente la nostalgia di casa c’è e si sente, soprattutto quando sento la musica del mio Paese. Ma qui a Cagliari sto bene, il clima è uguale, tante usanze e il carattere della gente è simile, insomma mancano gli amici e i miei cari, è normale… Quando sento la musica angolana arrivano i ricordi, mi metto subito a ballare, sento la pace, la libertà”.

Il calcio secondo Zito

“Non è semplice venire fuori dall’Angola e diventare calciatore, in pochi tra quelli che giocavano con me a Palanca ce l’hanno fatta, altri hanno preso altre strade. Quando sono arrivato a Cagliari tutto è cambiato, non è stato semplice adattarmi ad un contesto nuovo, ma non ho mai mollato, anche con l’aiuto dei sardi e dei tifosi del Cagliari, che mi hanno sempre sostenuto, anche quando ero a Como”.

Famiglia e calcio

“Il mio primo tifoso? Mio padre, senza dubbio, per me rappresenta qualcosa di indescrivibile, soffre quando sto poco bene, se m’infortunio, gioisce quando sono felice, faccio gol, vede il Cagliari in tv. In Serie B era più difficile vedermi, la Serie A ha più visibilità”.

Parma e Bari

“La gioia contro il Parma e i primi gol in Serie A? Bellissimo, momenti incredibili, al primo gol in Serie A ho pianto, ma mi commuovo sempre quando segno, anche se magari non si nota. Quella sera dei playoff contro il Parma il mio gol suonò la carica, iniziammo a crederci dopo lo 0-2, venni travolto dalle emozioni e dall’entusiasmo dei compagni e dello stadio. La sera contro il Parma e a Bari sono ad oggi le mie giornate più belle da calciatore”.

Futuro

“La nazionale dell’Angola e diventarne la star? Voglio sentire un giorno questa sensazione: giocare il Mondiale con la mia nazionale. Ci penso tantissimo, è un sogno per me. Gli angolani che mi seguono sui social del Cagliari? Siamo un po’ ovunque, siamo pochi giocatori che escono dall’Angola per andare a giocare in un campionato così”.

La nazionale dei 4 Mori

“Giocare per la nazionale dei 4 Mori? Non mi sono mai trovato in una situazione così. Nemmeno quando giocavo in Angola non c’era una motivazione così forte come qui. Tipo, a tre giorni dalla partita, quando la gente mi vede per strada a fare una passeggiata, mi dice “Zito Luvumbo”. Mi metto a ridere e poi mi metto nella testa che devo vincere. I tifosi sono tutti con noi e la loro forza arriva già da tre giorni prima della partita”.

 La Redazione

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
4 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti