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Robert Acquafresca a Nuoro, in occasione del debutto della Natzionale Sarda (foto Centotrentuno.com)

Acquafresca: “Cagliari, con l’Empoli serve la vittoria. Pavoletti una garanzia”

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In vista del match dell’Unipol Domus tra Cagliari ed Empoli, valido per la diciottesima giornata della Serie A 2023-2024, ritorna la nostra rubrica “Quel giorno io c’ero”, che racconta storie, momenti, aneddoti e curiosità dei giocatori rossoblù che si sono distinti nel corso del tempo e che sono rimasti tutt’ora nel cuore dei tifosi di fede cagliaritana. Ai nostri microfoni questa settimana Robert Acquafresca, centravanti classe 1987 che fu protagonista di un bellissimo gol per controllo e coordinazione il 20 aprile 2008 nel successo casalingo del Cagliari allenato da Davide Ballardini contro l’Empoli di Gigi Cagni. L’ex numero 9 isolano ha analizzato il momento attuale della formazione ora guidata da Claudio Ranieri e anche la sua esperienza in Sardegna con i colori rossoblù.

Robert Acquafresca, momento amarcord. Era il 20 aprile 2008, trentaquattresima giornata di campionato. Al Sant’Elia il Cagliari vinse 2-0 contro l’Empoli. Un suo gol – il nono della sua stagione – sbloccò il risultato. Che ricordi ha di quella gara e di quell’indimenticabile cavalcata salvezza?

“Stavamo arrivando alla fine di quella cavalcata perché, comunque sia, era il girone di ritorno, era appunto fine aprile e iniziavano appunto a delinearsi un po’ le cose. Dopo una cavalcata come quella che avevamo fatto noi, sarebbe stato un peccato gettare tutto ma eravamo troppo forti. Noi avevamo delle ambizioni talmente alte che in quella partita abbiamo fatto veramente bene. Avevamo di fronte un Empoli che aveva Marchisio, Giovinco, Saudati, Raggi, Antonini, Abate. Tutti giocatori fortissimi che dopo hanno fatto una grande carriera in Serie A ma noi, con quella partita e con quella vittoria, abbiamo decretato probabilmente la loro retrocessione e la nostra salvezza”.

Veniamo ai temi della Serie A attuale. Dopo la sconfitta contro una diretta concorrente per la salvezza come l’Hellas Verona, il Cagliari è chiamato a un’immediata reazione alla Domus contro l’Empoli di Andreazzoli. Che gara si aspetta? E cosa pensa del momento dei rossoblù di Ranieri in questo campionato?

“Diciamo – senza tanti fronzoli – che mi aspetto un Cagliari vincente. Il momento dei rossoblù in stagione? Il Cagliari ha fatto una grande rimonta. In casa siamo andati abbastanza bene. Mi auguro che, come ha detto Ranieri oggi in conferenza, si inverta anche un po’ il trend fuori casa, perché c’è bisogno di qualche punticino in più”.

La gara del Bentegodi poteva essere un passo importante per il Cagliari se fosse arrivato un risultato positivo.

“Peccato perché ci credevo davvero tanto. Loro sono in una situazione non bellissima anche a livello societario e invece gli abbiamo dato un po’ di vita però è giusto che il Cagliari vada avanti per il suo cammino”.

Sono tante le opzioni nel reparto avanzato del Cagliari a disposizione di Ranieri. Dall’alto della sua esperienza di attaccante, chi secondo lei sta facendo buone cose in questo campionato e chi invece deve dare qualcosa in più in vista del girone di ritorno?

“Penso che Pavoletti sia sempre una garanzia con la sua esperienza, magari non tanto aiutato dal suo fisico però diciamo che a volte ha tolto le castagne dal fuoco. Lapadula molto bene, peccato per l’infortunio iniziale. Petagna anche lui – mi viene da dire – peccato per l’infortunio. Sono tutti giocatori che avrebbero bisogno di continuità. Il fatto è che, comunque sia, sono tanti perché poi davanti c’è anche Shomurodov. C’è veramente l’imbarazzo della scelta e quindi non vorrei essere nei panni di Ranieri nel dover scegliere chi far giocare davanti”.

In chiusura, parliamo un po’ del suo futuro. L’8 ottobre 2020 ha annunciato il suo ritiro dal calcio professionistico. Il suo sogno rimane ancora quello di fare l’allenatore o il dirigente sportivo?

“Sì, assolutamente. Mi piacerebbe rientrare in un mondo che mi ha dato tutto. È chiaro che ci deve essere la cosa giusta. Più che l’allenatore mi piacerebbe lavorare in ambito dirigenziale. Lo vedo più come vestito adatto a me”.

Fabio Loi

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