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Cagliari, con Ranieri ci credi: i rossoblù ora hanno una forte identità

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Alzi la mano chi, alla lettura da parte dello speaker dell’Inter delle formazioni ufficiali a San Siro, non ha pensato: “mi sa che il Cagliari ha già un occhio e mezzo alla prossima in casa contro la Juventus…”. Ora alzi la mano solo chi è davvero sincero. Poche dita in aria. Braccio giù anche da parte di chi ci scrive. Le assenze di Deiola e Nández, unite a una formazione sperimentale con giocatori se non alla primissima uscita insieme da titolari sicuramente meno al centro del progetto tecnico rossoblù di recente. E poi la forza di un avversario che pure se senza Lautaro Martinez resta di un altro pianeta rispetto alla qualità di gioco espressa dalle altre 19 squadre di questa Serie A. Fare dietrologia e calcoli semplici da salvezza è stato naturale e scontato.

L’uomo sogna di volare

Ma con Claudio Ranieri di scontato non c’è mai nulla. Lo ha dimostrato nella sua carriera, lo ha dimostrato nella sua doppia esperienza cagliaritana e lo sta dimostrando in questa rincorsa salvezza dopo l’impresa della promozione di un anno fa. Sir Claudio rende possibili i sogni, che in casa rossoblù, dopo anni di progetti al ribasso e di ambizioni messe da parte, risulta il miglior modo possibile per affrontare il presente. Quando nessuno sembra crederci davvero dalle parti di Asseminello c’è sempre un simpatico signore dalla battuta pronta, dal capello bianco e l’occhialetto di chi ne ha viste tante che ci crede per tutti. La straordinaria normalità di Ranieri è questa, nel bene o nel male lui ci mette sempre il cuore e poi tira un bilancio di quello che è stato o non è stato. Fa un calcio che può non piacere a tutti e che sicuramente è meno moderno rispetto ai progetti di altre squadre di Serie A, ma pochi tecnici riescono a farsi seguire ciecamente dalla propria squadra come fa lui. E la crescita esponenziale in stagione lo conferma, con il Cagliari che nelle ultime 10 giornate ha fatto 13 punti, poco meno di quanto fatto in un intero girone d’andata. E soprattutto i rossoblù nel momento chiave della stagione hanno trovato la forza per cambiare passo, tanto che nelle ultime 5 giornate il Cagliari ha raccolto 8 punti, tanti quanti il Bologna per capirci, con un andamento da sesto posto con vista Coppe.

Percorso

L’impressione è che a questo Cagliari, che non deve fare ragionamenti ma solo trovare il prima possibile la matematica della salvezza, possano anche bastare 5 punti, dei 18 a disposizione da qui al termine del campionato, per avere la certezza di restare ancora in Serie A. Se il trend al ribasso delle ultime stagioni per la lotta salvezza venisse confermato. Una traguardo che solo fino a qualche mese fa sembrava l’Everest e che invece ora sembra più un passo per ciclisti amatori della domenica. Ma la nave non è ancora in porto, come direbbe Ranieri, anche se viene già da chiedersi cosa farà sor Claudio qualora dovesse arrivare la salvezza. Lui ha lanciato palla lunga a specifica domanda nella pancia di San Siro: “Il mio futuro? Non ci penso, il mio futuro è solo la gara contro la Juventus”. Il contratto parlerebbe ancora di un anno in rossoblù ma la salvezza rappresenterebbe la conclusione di un cerchio. Un cerchio perfetto fatto di promozioni e salvezze con la stessa maglia a più di 30 anni di distanza l’una dall’altra. Qualcosa di davvero particolare nelle storie del calcio moderno, qualcosa da Claudio Ranieri.

Roberto Pinna

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