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Cagliari, mercato tra salvezza o retrocessione: urge pianificare la rosa 2021-22

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Pianificare, programmare, agire d’anticipo. Facile se sei sereno, tranquillo, senza patemi in vista del futuro. Più complicato, al contrario, se ancora devi capire dove poggerai i tuoi piedi tra un mese e poco più.

Tra il dire e il fare
Massima serie o cadetteria, la differenza non è questione di centesimi. Tra diritti tv, svalutazione dei calciatori, sponsor e quant’altro passa un mondo tra giocare in serie A e ritrovare dopo 5 anni la serie B. L’unico aspetto comune per il Cagliari è che, a prescindere da quale campionato lo vedrà protagonista nella prossima stagione, qualcuno dovrà partire per fare cassa. Certo, un conto è subire una sorta di assalto alla diligenza, un altro avere il coltello dalla parte del manico per poter difendere i propri gioielli. Anche perché quando a retrocedere è una squadra dai valori importanti, almeno sulla carta, è normale che tante società si travestano da avvoltoi pronti a infierire sulla preda sanguinante. Difficile prendere per buone le parole del presidente Giulini del 24 gennaio scorso. “Tanti di questi campioni, anche nazionali, rischiano di ritrovarsi a giocare in un’altra categoria. Quello che è certo è che resteranno in ogni caso“, così disse il patron rossoblù ai microfoni di Sky dopo la sconfitta contro il Genoa. Un segnale che, però, difficilmente potrà essere seguito dai fatti, se non altro per mere questioni di bilancio.

Fare cassa
Se il Cagliari ha chiuso in attivo il conto economico del 2020 lo deve soprattutto a una plusvalenza chiamata Nicolò Barella. Con il Covid a farla da padrone e i minori introiti a diversi livelli, che arrivi o menola retrocessione i rossoblù dovranno trovare un nuovo gioiello, o più di uno, da sacrificare sull’altare del bilancio. A maggior ragione se la fine del campionato dovesse certificare una prossima stagione in cadetteria. Un monte ingaggi da parte sinistra della classifica è fisiologicamente impossibile da portarsi in dote in Serie B, senza dimenticare la voglia di giocatori quotati sul mercato di restare nelle secche della seconda divisione. Con una salvezza che appare lontana, ma ancora possibile, il mercato è sicuramente l’ultimo dei problemi per il Cagliari. Se però dalle parti di Asseminello la concentrazione è tutta verso un’impresa da compiere, lontano dall’isola si inizia a monitorare le possibili occasioni da strappare ai rossoblù.

Vetrina rossoblù
Arrivato in Sardegna fin dalle prime battute della presidenza Giulini, Alessio Cragno sarà probabilmente un nome caldo a prescindere dal risultato finale del campionato. Vicario pronto a prenderne il posto tra i pali come titolare, l’estremo difensore di Fiesole è da tempo uomo mercato e su di lui si sono posati gli occhi di Inter e Roma su tutte. Diego Godín, come da lui stesso dichiarato, vorrebbe onorare il contratto. Condizionale, perché con un ingaggio importante appare impossibile una sua eventuale permanenza nella cadetteria. Discorso valido anche per Rugani, in prestito e con il Cagliari come prima scelta per il futuro, ma solo se dovesse arrivare la salvezza. È in mezzo al campo che però la rosa rossoblù ha tanti nomi caldi, da Marko Rog, il cui infortunio potrebbe però cambiare ogni discorso, a Razvan Marin che difficilmente non sarà oggetto del desiderio altrui in caso di retrocessione. C’è poi Nahitan Nández, da sempre presente nella lista della spesa di tanti club oltre tirreno così come all’estero – Premier su tutte – e il cui futuro alla voce prezzo dipenderà molto dall’esito finale del campionato. Difficile ottenere i 36 milioni della clausola in caso di retrocessione, mentre non sarebbe da escludere la permanenza in caso di salvezza. In attacco sarebbe segnato il destino di Simeone con un Cagliari in Serie B, ma non è da escludere che possa salutare la Sardegna anche con la permanenza in A. Tra una stagione via via sempre più deludente e il desiderio di cimentarsi in un altro campionato, il Cholito è uno dei candidati principali per le cessioni da bilancio.

Scelte di vita
Ci sono poi le questioni di cuore, come quelle che riguardano Joao Pedro, Pavoletti e perfino Radja Nainggolan. Il brasiliano ha sempre manifestato attaccamento all’isola e alla squadra, non sarebbe strano vederlo in rossoblù per la seconda volta in cadetteria come successo dopo l’ultima retrocessione. Certo, questo Joao Pedro ha un mercato totalmente differente da quello del 2015, ma è anche vero che il legame con la città potrebbe fare la differenza. Unico aspetto che potrebbe favorirne una partenza è il discorso plusvalenza, considerato che il capitano rossoblù è praticamente a valore zero a bilancio e permetterebbe un segno più netto e totale come accaduto per Barella. Pavoletti ha anche lui stretto un legame forte con la città, senza dimenticare che il suo valore sul mercato non regalerebbe un guadagno importante. Il doppio infortunio potrebbe far sentire in debito Pavoloso verso la piazza se fosse seguito dalla retrocessione, aprendo così scenari di permanenza. Infine Nainggolan, sì di proprietà dell’Inter, sì con un ingaggio importante, ma dal quale non si può escludere una scelta di cuore per chiudere la carriera in Sardegna a prescindere dalla categoria in cui giocherà il Cagliari nel prossimo campionato.

Otto partite per capire, otto partite per salvare il salvabile ed evitare il liberi tutti conseguenza della retrocessione. Una salvezza che varrebbe doppio, non solo per una questione di campo e sportiva, ma anche per una prettamente economica. Il fuggi fuggi generale che si aprirebbe in vista del campionato cadetto sarebbe quasi impossibile da evitare, volenti o nolenti.

Matteo Zizola

 
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