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Cagliari, in calo ma imprescindibile: Ranieri attende risposte da Makoumbou

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Antoine Makoumbou, noto anche come “L’Irrinunciabile”. Se Claudio Ranieri dovesse firmare una sceneggiatura sull’importanza del centrocampista franco-congolese per la manovra del suo Cagliari probabilmente utilizzerebbe questo titolo. Sì, perché fin dallo scorso anno in Serie B l’ex Maribor è uno dei pochi calciatori di cui il tecnico romano non si priva praticamente mai. Makoumbou, Nandez, ora Scuffet e Mina: Ranieri ha trovato alcuni punti di riferimento affidabili per il suo calcio e non ci vuole rinunciare, neanche quando in alcuni casi le prestazioni dei suoi “pupilli” non sono totalmente all’altezza.

Perno

È il caso proprio di Makoumbou, perno centrale della mediana rossoblù. Due espulsioni “opinabili” contro Lazio e Hellas Verona ne hanno macchiato il girone d’andata, ma nel complesso la sua prima stagione in Serie A è da ritenersi positiva. L’adattamento a un calcio tattico e fisico come quello italiano è stato buono, ma nelle ultime settimane il rendimento del numero 29 è in calo. Un fatto curioso, che va in controtendenza con il dato generale del Cagliari, all’ottavo posto in classifica per quanto riguarda le ultime dieci giornate di Serie A: 14 punti, frutto di tre vittorie, cinque pareggi e due sole sconfitte (contro Lazio e Monza). Una crescita dovuta al rinnovato spirito di squadra, grazie alla scossa data da Ranieri con le sue dimissioni date e ritirate all’interno dello spogliatoio, cui va unito un salto in avanti anche a livello tattico. Il ritorno alla difesa a 4 ha ridato sostanza e sicurezza al reparto arretrato, ma pure l’utilizzo del centrocampo “muscolare” ha inciso in positivo. A Makoumbou, perno insostituibile della mediana, Ranieri ha accostato prima Deiola, con il suo carico di leadership, lavoro sporco e giusta “cattiveria” agonistica. Successivamente è stato il turno del redivivo Sulemana, a segno contro il “suo” Hellas Verona e di Prati, inserito a gara in corso sia contro l’Inter che contro la Juventus, per dare ordine alla manovra. Un cambio di passo importante, confermato dai numeri: il centrocampo rossoblù è tornato a essere performante e solido, in grado di adattarsi alle specificità dell’avversario. Tutte doti già viste tra i cadetti, ma che in Serie A, di fatto, non erano emerse fino a febbraio.

Chiavi

In tutto ciò Makoumbou è stato “sempre lì, lì nel mezzo” come cantava Ligabue nella sua “Una vita da mediano”, dedicata al centrocampista dell’Italia Mundial Lele Oriali. Ranieri non rinuncia mai alla capacità di palleggio del nazionale congolese negli spazi stretti, alla tecnica che gli permette di tenere il pallone anche nelle situazioni più difficili e alla sua visione di gioco. Certo, spesso e volentieri eccede con i “tocchi”, tenendo troppo per sé il pallone e facendo perdere velocità alla manovra rossoblù. Prendendosi anche le sfuriate del tecnico romano, che però si fida di lui là in mezzo al campo. Dopo aver passato indenne il trittico di ferro contro Atalanta, Inter e Juventus ora il Cagliari si prepara ad affrontare una squadra arcigna come il Genoa, con un 3-5-2 in cui il centrocampo è spesso camaleontico. Una delle doti dei liguri di Gilardino è la capacità di mixare in mediana sia la tecnica e gli strappi di giocatori tecnici (Messias, a volte Gudmundsson quando l’ex Milan punta sul doppio centravanti) e la solidità di elementi come Badelj, Frendrup e l’ex Strootman, che sotto la Lanterna ha saputo rifarsi della pessima stagione passata a Cagliari. Ecco perché la curiosità sta nel capire che squadra proporrà Claudio Ranieri, che non ha avuto problemi nel rispolverare il 3-5-2 contro Inter e Juventus, salvo poi cambiare in corsa alla bisogna (come con il 4-2-3-1 visto a gara in corso contro i bianconeri). La prestazione di Makoumbou potrebbe essere una delle chiavi del match: un esame di maturità importante per il franco-congolese, chiamato a un finale di stagione di livello per aiutare il Cagliari a centrare la salvezza e consacrarsi definitivamente come uno dei centrocampisti più interessanti dell’intera Serie A.

Francesco Aresu

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