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Alessio Murgia | Foto Fabio Murru

Carbonia | Da Cossu a Suazo: Alessio Murgia, missione salvezza biancoblù

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Nuovo appuntamento con le interviste realizzate dai ragazzi della 4^C Turistico dell’Istituto Beccaria di Carbonia ai protagonisti del club minerario, nell’ambito del progetto giornalistico realizzato insieme alla redazione di Centotrentuno inserito nel programma formativo rivolto agli alunni.

Trequartista di talento, due stagioni a ispirare gli attaccanti del Cagliari Primavera prima di fare il salto tra i grandi: Olbia, Budoni e Sanremo le destinazioni, con più di 130 presenze tra Serie C e D. Da quest’anno Alessio Murgia, classe ‘97, fa parte della rosa del Carbonia allenato da David Suazo, con l’obiettivo dichiarato di continuare a far parte delle Sette Sorelle sarde del girone G della Quarta serie. 

Quanto è stata utile la tua esperienza al Cagliari?
Tanto, posso dire che mi abbia fatto crescere. Ho vissuto dieci anni nel settore giovanile rossoblù, è stata un’esperienza che mi ha fatto maturare come giocatore e come persona. Per me sono stati anni fondamentali.

Che differenza c’è tra campionato Primavera e il calcio dei grandi, come la Serie C o D? 
Nel primo caso giochi con i tuoi coetanei, mentre in Serie C o D puoi incontrare calciatori che hanno militato in categorie superiori, alcuni di loro sono più esperti. Direi che cambia soprattutto questo.

Quante volte ti alleni a settimana? Svolgi anche sedute individuali?
Il programma di allenamenti va dal martedì al sabato, senza considerare la partita della domenica. Perciò è difficile avere tempo per sedute individuali o specifiche.

Da bambino avevi qualche idolo? Qual è il modello a cui ti ispiri adesso?
Il mio idolo è sempre stato Andrea Cossu, con cui ho avuto la fortuna di giocare a Cagliari e a Olbia. A livello nazionale, invece, Francesco Totti.

È stato difficile giocare lontano da casa?
Sì, lo è stato soprattutto all’inizio, perché a diciotto anni sono andato via di casa per trasferirmi a Olbia. Anche se sono rimasto in Sardegna è stato difficile, specialmente il primo periodo, poi mi sono ambientato e la città mi ha accolto. L’anno scorso a Sanremo è stata la mia prima esperienza fuori dall’Isola e mi sono trovato benissimo.

Oltre al calcio hai altre passioni?
Non amo troppo la vita mondana, mi piace passare il tempo libero a casa con la mia fidanzata a guardare serie tv come “La Casa Di Carta”, “Breaking Bad” e altri titoli. Inoltre da quest’anno il mio amico Ador (Gjuci, ndr) mi ha trasmesso la passione per la lettura.

Quali ricordi hai dei tuoi trascorsi nella Primavera rossoblù? 
È uno dei periodi migliori della mia breve carriera. Nella seconda stagione, il 2015-16, in panchina è arrivato mister Max Canzi: con lui sono cresciuto tantissimo e reputo quell’annata una delle più importanti che abbia vissuto. 

Zoe Massa
Claudia Murgioni
Giada Piras

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