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Carbonia | Tra calcio e libri: Gabriele Dore, diplomarsi durante il lockdown

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Nuovo appuntamento con le interviste realizzate dai ragazzi della 4^C Turistico dell’Istituto Beccaria di Carbonia ai protagonisti del club minerario, nell’ambito del progetto giornalistico realizzato insieme alla redazione di Centotrentuno inserito nel programma formativo rivolto agli alunni.

Diplomarsi durante il lockdown è stato difficile per tutti, specialmente se insieme alla carriera scolastica si affianca quella da calciatore. È l’esperienza che ha vissuto Gabriele Dore, 21enne esterno di centrocampo ora in forza al Carbonia, che all’epoca vestiva la maglia del Cagliari Primavera allenato da Max Canzi.

Ti sei diplomato durante il primo lockdown: è possibile a tuo parere conciliare la vita da studente con quella da calciatore?
Si, basta volerlo. Durante la scuola superiore non ho avuto grandi problemi, ho riscontrato qualche difficoltà verso il primo anno di università perché ero lontano da casa.

Che scuola hai frequentato? Ti ha aiutato nella carriera sportiva?
Mi sono diplomato al liceo scientifico del convitto nazionale di Cagliari. Mi ha aiutato sotto certi punti di vista, sotto altri un pò meno, perché qualcuno ha messo in giro alcune dicerie: supponevano che fossi “raccomandato” e sotto quel punto di vista è stato un pò fastidioso. Invece per quanto riguarda l’aspetto tecnico mi è stato molto utile, soprattutto perché ho trovato degli insegnanti all’altezza del ruolo che ricoprivano: i loro consigli mi hanno certamente aiutato.

Che esperienza è stata gestire gli allenamenti durante il lockdown?
In quel periodo era ancora in corso il campionato Primavera, avevamo un programma collettivo strutturato dallo staff del Cagliari da portare avanti in diretta streaming. Non ci siamo mai fermati, anche se la tentazione c’era perché voglia e motivazioni diminuivano. Non era certo come allenarsi in campo, ma nessuno di noi ha mai mollato.

Come hai passato il tuo periodo ad Arzachena? Hai avuto problemi a stare lontano da casa?
Si, perché è stato il primo anno pieno di cambiamenti. Lo ricordo come periodo piacevole nonostante quell’annata non sia andata per il meglio. Ci siamo salvati verso le ultime giornate. Lì ho trovato delle persone con cui mi son trovato davvero bene, tanto che alcune le sento ancora con molto piacere.

Mirko Dessì
Angelica Floris
Giulia Ortu

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