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Debiti, stadio e ripescaggio: l’Olbia e un futuro ricco di interrogativi

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“Ne sono accadute di cose da novembre. Finalmente la stagione è finita”. Ha detto bene Benno Räber, membro di Swiss Pro Promotion e dirigente dell’Olbia, in occasione della conferenza stampa di fine stagione tenutasi presso il Delta Center della città gallurese nella giornata di ieri 30 aprile. L’atto conclusivo di un’annata travagliata che si è giocata su due fronti, il primo nell’erbetta dei campi della Serie C e che ha visto i bianchi concludere all’ultimo posto e quindi condannati alla retrocessione, il secondo dietro le quinte del Nespoli. Un thriller intricato fatto di botta e risposta tra dichiarazioni nette e comunicati taglienti che altro non hanno fatto che alimentare dubbi su quanto è accaduto dalle parti di via Georgia dal 17 marzo in poi, giorno in cui l’ormai ex presidente Alessandro Marino ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni. 

Dubbi

L’Olbia rischia la bancarotta? La Swiss Pro ha la potenza necessaria per garantire ai bianchi un futuro tranquillo per rifondare dopo la retrocessione? Che ne sarà del futuro dei galluresi la prossima stagione? La questione stadio invece, dopo questa annata, fa ancora parte degli obiettivi dell’attuale proprietà? Questi tutti i dubbi degli ultimi giorni, sciolti in maniera anche schietta da Räber che non solo ha voluto tranquillizzare sulla questione bancarotta negando la drammatica eventualità, ma ha anche affermato che la proprietà ha la forza necessaria per regalare in futuro gioie e soddisfazioni ai tifosi dell’Olbia. Un percorso da fare step by step, fissandosi obiettivi a breve termine che hanno come punto d’arrivo un traguardo più grande. Il primo snodo cruciale, sempre secondo quanto affermato dall’avvocato svizzero, sarà quello di portare avanti la pratica relativa al ripescaggio. Una volta conosciuto il destino della prossima stagione si ragionerà sul passo successivo da compiere. Che sia Serie D o Serie C la volontà di Swiss Pro è quella di creare un’Olbia divertente, che punti ad avvicinare i tifosi alla squadra, che proponga un calcio votato all’attacco e con un Nespoli teatro di partite spettacolari. “Se si ripartirà dalla quarta serie punteremo alla vittoria del campionato, in caso di Lega Pro l’obiettivo saranno i playoff”. Un’Olbia divertente che invogli la gente ad andare allo stadio, altro tema importante della conferenza stampa. “Per il sostentamento del club abbiamo la potenza necessaria. Per il progetto relativo allo stadio, che richiede uno sforzo maggiore, servono finanziatori”. Su questo aspetto le certezze sono poche, con tante parole cui però ancora non è seguita alcuna mossa di rilievo.

Realtà

Grandi ambizioni e travolgente entusiasmo, insomma: due aspetti che sembrano dipinti sui volti dei protagonisti della conferenza stampa del Delta Center, che però si scontrano con l’attuale realtà. Ovvero quella che vede l’Olbia, per citare le parole di Räber, “con due grandi debiti, sui quali si sta già lavorando per porre rimedio”. Impossibile conoscerne l’ammontare, dato che i dirigenti svizzeri del club gallurese non si sono voluti esporre: “Alcune situazioni in fase di acquisizione dell’Olbia non si erano palesate e sono venute fuori più avanti”. Realtà dura sia in ambito gestionale, ma anche in quelli strutturale e burocratico. Da un lato il punto di domanda sul prossimo direttore sportivo, con tre nomi nella lista dei candidati su cui nei prossimi giorni o settimane verranno sciolte le riserve: una decisione che sembra portare ai saluti l’attuale diesse dei bianchi Tomaso Tatti. Dall’altro una squadra da ricostruire interamente – o quasi – in attesa dell’esito di un ripescaggio i cui tempi non sempre vanno di pari passo con la necessità di programmazione. Se nella conferenza stampa la società ha provato a sciogliere alcuni dubbi nella mente di tifosi e addetti ai lavori, tanti altri però continuano ad aleggiare sull’Olbia. “La qualità è importante, ma la grinta, la determinazione e la voglia di sposare il progetto Olbia sono più importanti. Non conta solo vincere, ma bisogna farlo anche divertendo. Puntiamo sui giovani del territorio, ma anche su giocatori sudamericani o argentini dal passaporto italiano”, hanno affermato i membri di Swiss Pro. Sarà possibile costruire una squadra che punti in alto con pochi mesi a disposizione? Che ne sarà della prossima stagione? Chi terrà le redini del club sotto l’aspetto tecnico e sportivo? Tutte domande che potrebbero trovare risposta tra qualche settimana, un periodo cruciale per capire il futuro dell’Olbia.

Andrea Olmeo 

TAG:  Olbia Serie C
 
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